OpenAI, Microsoft ha perso l’esclusività delle infrastrutture cloud
AI, Azure, Business, Capacità computazionale, Digital Transformation, home, Intelligenza artificiale, microsoft, OPENAI, Oracle, Softbank, StargateMicrosoft non è più il fornitore esclusivo dell’infrastruttura cloud di OpenAI per l’addestramento e l’esecuzione dei suoi modelli di intelligenza artificiale. Con l’annuncio di Stargate, il nuovo accordo strategico con SoftBank, Oracle e altri partner, si delinea un panorama di collaborazioni diversificate nel settore del cloud computing.
Microsoft rimane ma con un nuovo accordo
Microsoft ha confermato un nuovo accordo che le garantisce il “diritto di prelazione” sulla capacità di calcolo di OpenAI. Questo significa che Microsoft sarà la prima scelta per ospitare i carichi di lavoro nel proprio cloud. Tuttavia, se non sarà in grado di soddisfare le loro esigenze, quest’ultima potrà rivolgersi a fornitori concorrenti.
“OpenAI ha recentemente siglato un impegno significativo con Azure che supporterà tutti i suoi prodotti e l’addestramento,” ha dichiarato Microsoft in un post sul blog. Per rafforzare ulteriormente questa collaborazione, Microsoft ha autorizzato OpenAI a costruire ulteriore capacità, principalmente dedicata alla ricerca e all’addestramento di nuovi modelli.
I problemi di capacità computazionale
La mancanza di capacità di calcolo è stata indicata da OpenAI come un ostacolo al lancio di nuovi prodotti, alimentando tensioni con Microsoft, nonostante quest’ultima sia un partner strategico e un importante investitore. Nel giugno scorso, sotto pressione degli azionisti, Microsoft ha permesso a OpenAI di firmare un accordo con Oracle per ottenere capacità computazionale aggiuntiva.
In partnership fino al 2030
Nonostante le recenti evoluzioni, gli elementi chiave della partnership tra Microsoft e OpenAI resteranno in vigore fino al 2030. Questi includono l’accesso alla proprietà intellettuale di OpenAI, accordi di condivisione dei ricavi e l’esclusività sugli API.
È interessante notare che l’accordo prevede una clausola particolare: se OpenAI dovesse sviluppare un’intelligenza artificiale generale (AGI) capace di generare almeno 100 miliardi di dollari di profitti, Microsoft perderebbe l’accesso alla tecnologia dell’azienda.
I possibili sviluppi futuri
Secondo alcune fonti, OpenAI potrebbe considerare di annullare l’attuale accordo con Microsoft per ottenere ulteriori finanziamenti. Questa mossa potrebbe ridefinire le dinamiche tra le due aziende e aprire nuove opportunità nel settore del cloud computing e dell’intelligenza artificiale.
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